I dipendenti dell'Ipalmo, nel formulare al nuovo presidente e ai membri del Consiglio direttivo gli auguri di un proficuo lavoro, ritengono opportuno richiamare l'attenzione degli organi dirigenti su una serie di problemi a loro parere non risolti che hanno impedito all'Istituto, nel corso dell'ultimo anno, di funzionare adeguatamente e hanno sensibilmente ridotto la sua presenza politica. Se si eccettua il convegno sul Mediterraneo l'attività dell'Istituto é stata in graparte frammentaria e occasionale. Nell'ultimo semestre si è registrato un vuoto quasi totale di iniziative con la conseguenza che l'Ipalmo è rimasto assente su una serie di avvenimenti di grande importanza (per es. il conflitto angolano), ed è stato scavalcato da altre orgenizzazioni o istituti, dimostratisi molto più attivi. Se non si vuole condannare l'Istituto alla paralisi e quindi rendere superflua la sua esistenza, riteniamo necessario puntare nel corso del presente anno ad un deciso rilancio politico e organizzativo dell'Ipalmo, ad una definizione più precisa del suo ruolo e dei suoi campi di interesse, ad una individuazione realistica ma non riduttiva dei temi da affrontare e dei programmi da realizzare. A questo proposito si rende necessario sciogliere alcuni nodi che, a nostro avviso, condizionano la vita dell'Istituto e ne ostacolano il funzionamento:

Innanzitutto riteniamo che l'attività dell'Istituto, anche se non può essere totalmente scissa dalle vicende politiche generali, non possa essere cosi pesantemente subordinata ad avvenimenti, scadenze, ritmi e ritardi della vita politica italiana. L'Istituto deve avere una sua vita autonoma, indipendentemente dalle crisi di governo, dai congressi dei partiti, dalle attese elettorali. Occorre a questo proposito stabilire, accanto a un 2. programma generale per tutto il corso dell'anno, anche un programma minimo da definire ogni due o tre mesi per riempire i vuoti di iniziativa che inevitabilmente si producono. Riteniamo anche indispensabile un collegamento con istituzioni e organismi che possono essere sensibili alla problematica dell'Istituto (università, enti locali, sindacati, partiti, gruppi di base) in vista di eventuali iniziative comuni. E'È altresi importante non puntare esclusivamente a grosse iniziative di carattere internazionale, ma orientarsi anche verso iniziative di portata più limitata quali seminari, gruppi di studio, tavole rotonde che, se ben preparate e finalizzate, possono qualificare il lavoro dell'Istituto e fargli riacquistare un ruolo di stimolo e sollecitazione nella realtà italiana.

Un secondo nodo da sciogliere è il problema dei finanziamenti. Non spetta certamente a noi indicare come questo problema debba essere affrontato e risolto; ci permettiamo tuttavia di sottolineare che il bilancio dell'Ipalmo, già di per sé contenuto, è stato falcidato dall'aumento dei costi generali intervenuto in questi anni e attualmente è appena sufficiente a coprire le normali spese di gestione. E siccome il problema finanziario condiziona tutti gli altri, riteniamo che debba essere fatto il massimo sforzo per risolvere questo problema, sia sollecitando l'approvazione rapida di un finanziamento pubblico, sia cercando altri canali di finanziamento privato.                     

Strettamente legato al problema finanziario è quello degli organici. Dopo le dimissioni di ben 5 tra funzionari e dipendenti, attualmente l'Istituto si avvale del contributo di sette persone, un numero appena sifficientesufficiente a portare avanti l'attità corrente. E'È evidente che qualsiasi ipotesi di rilancio o solo di intensificazione dell'attività presuppone l'adeguamento degli organici. Pertanto chiediamo che nel corso dell'anno questo problema sia preso seriamente in considerazione e risolto. Volendo stabilire una scala di priorità riteniamo che sia 3. urgente l'assunzione per l'Ufficio studi (che è composto di una sola persona) di un esperto in economia (o di due borsisti) e inoltre di un fattorino part time e una dattilografa-centralinista.

La rivista "Politica Internazionale" si è affermata, per unanime riconoscimento, come un valido strumento di analisi e di informazione della realtà internazionale. Ma a questo progresso sul piano dei contenuti e anche sul piano grafico non fa riscontro un analogo progresso sul piano della diffusione e in parte anche degli abbonamenti, soprattutto perché non è stato mai fatto nulla dal punto di vista promozionale e pubblicitario. Pensiamo che debba essere fatto il massimo sforzo per la valorizzazione della rivista ed a questo proposito indichiamo alcuni suggerimenti che ci sembrano utili ad un suo rilancio: cercare una società di distribuzione più efficiente, puntuale e capillare; programmare un lancio pubblicitario sulla stampa quotidiana di interesse nazionale; creare attorno alla rivista un centro di interesse e di dibattito, sia attraverso un collegamento più stretto della rivista all'attività dell'Istituto, sia attraverso l'organizzazione di incontri, conferenze, tavole rotonde sui temi affrontati dalla rivista che possano coinvolgere non soltanto i soliti addetti ai lavori ma soprattutto enti culturali e organismi di base interessati.

Riorganizzazione dei servizi. L'Istituto non è in grado di esaudire le numerose e pressanti richieste di documentazione, di libri, di materiale informativo che ci vengono da giovani, studiosi, ricercatori, ecc. Non esiste una biblioteca, la stessa emeroteca, sebbene ricca di materiale e di riviste,è praticamente inservibile in quanto le riviste non sono schedate. Proponiamo che un'attenzione particolare sia riservata alla riorganizzazione di questo settore, innanzitutto sollevando da altri incarichi il funzionario che attualmente si occupa, solo in modo saltuario, della sistemazione delle riviste, organizzando la schedatura sistematica delle riviste e il servizio di documentazione. E'È anche grave che un Istituto, che fra le sua attività vuole avere anche quella di stu4.dio e di ricerca, non possa disporre di una biblioteca o quantomeno di un fondo libri selezionato e aggiornato.

I dipendenti dell'Istituto, mentre si fanno carico di queste proposte e mentre sollecitano un rilancio dell'attività dell'Istituto, chiedono, in quanto direttamente interessati alla sua sopravvivenza e alla sua espansione, una più qualificata presenza e partecipazione, in forme e modalità da stabilire, alla progettazione e all'esecuzione del programma dell'Istituto. Inoltre fanno presente che il contratto di lavoro interno concluso nel giugno del ed entrato formalmente in vigore nel gennaio si avvicina alla scadenza e quindi presenteranno quanto prima le loro richieste di carattere normativo e retributivo per il rinnovo del contratto.

Roma,