IPALMO
ISTITUTO PER LE RELAZIONI TRA L'ITALIA E I PAESI
DELL'AFRICA, AMERICA LATINA E MEDIO ORIENTE

"LA COOPERAZIONE E LA SICUREZZA NEL MEDITERRANEO"

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Il dibattito, ai vari livelli, sulla sicurezza europea durò una decina d'anni. Quando, nell'estate del 1975, convennero a Helsinki i capi di Stato o di governo di 35 paesi per sottoscrivere solennemente l'atto finale della Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa, la CSCE, i sentimenti dei più volgevano alla delusione per il minimalismo dei risultati, alla stanchezza, allo scetticismo. Solo pochi mesi dopo quella cerimonia, sia pure nel clima competitivo della campagna elettorale, il presidente uscente degli Stati Uniti arrivò a proclamare che la distensione era finita e che si tornava, fra USA e URSS, a rapporti "di pace" basati "sulla forza", mentre Carter sissedisse che al posto di Ford non si sarebbe recato a Helsinki per il vertice. Ora che ci si avvicina alla scadenza del biennio dopo Helsinki,e che sta avviandosi la preparazione della conferenza di verifica delle sue conclusioni, che bilancio si può stilare della CSCE e più in generale della distensione? Se, come sembrerebbe di dover derivare da certi sintomi, si deve parlare di raffreddamento o di crisi, si tratta di una crisi semantica o di una crisi sostaziale?