Appunto per la riunione preparatoria fra i membri italiani della Commissione Tripartita in vista della riunione del Comitato Esecutivo (Washington, 8/10 Dicembre 1974).
— 1 —
Secondo Kohnstamm, con il quale ho parlato oggi, la riunione del Comitato Esecutivo del prossimo Dicembre dovrebbe concentrarsi sul problema del riciclaggio dei petrodollari. La riunione vespertina di Domenica 8 Dicembre dovrebbe essere dedicata a questo problema, e comporterebbe tre relazioni, una di George Ball per gli Stati Uniti, l'altra di Delouvrier per l'Europa, ed una terza di un Giapponese ancora da definirsi. Kohnstamm spera che queste relazioni convergano verso la conclusione che le varie idee attualmente sul tappeto, e cioè l'accordo dei Dodici su un programma internazionale per l'energia (il quale include un preciso dispositivo in caso di emergenza), la Conferenza proposta da Giscard d'Estaing, ed il progetto di politica energetica comunitaria, non siano da considerarsi, come di fatto non lo sono, in conflitto fra loro, bensì abbiano come obbiettivo comune un riassetto dell'equilibrio in termini reali fra paesi produttori e paesi consumatori (compresi fra . . . 2. questi i paesi sottosviluppati non produttori.).
Secondo Kohnstamm il Comitato Esecutivo dovrebbe dedicare a questo problema la maggior parte della sua prossima riunione, in quanto sarebbe utile che la Commissione si pronunciasse in proposito. Ciò sarebbe utile soprattutto nei riguardi degli Americani, i quali insistono nell'esigere dai paesi produttori un ribasso dei prezzi difficilmente ottenibile in un negoziato che non sia situato in un contesto globale. D'altra parte può considerarsi certo che nè l'Europa nè il Giappone sarebbero disposti a seguire gli Stati Uniti in una prova di forza con i paesi produttori, anche se limitata a sanzioni alimentari. Come ha osservato lo stesso George Ball in occasione del recente incontro fra industriali Europei ed Americani a Bruxelles, se gli Stati Uniti dovessero dar corso alle loro minacce di ritorsioni economiche verso gli Arabi, giustificandole con il prezzo esorbitante imposto dai paesi produttori al greggio, si troverebbero sostituiti come fornitori dai Sovietici, così come avvenne nel '56 con la diga di Assuan in Egitto.
Ball, nella riunione predetta, ha preconizzato:
- una posizione comune fra paesi consumatori. . . . 3.
- l'intenzione di pervenire ad una cooperazione con i paesi consumatori, e non ad una confrontazione nè economica nè militare con loro.
- La definizione di un piano di riciclaggio, concepito in tal modo da non gravare eccessivamente sui paesi consumatori.
Articolando le sue idee su quest'ultimo punto, egli, senza disconoscere l'opportunità di utilizzare il Fondo Monetario Internazionale, dove però la procedura attuale di voto riserva agli Americani il Controllo delle operazioni, ha suggerito la creazione di un'istituzione finanziaria che, sviluppandosi parallelamente al Fondo Monetario e avvalendosi del suo personale e della sua esperienza, fosse costituita al 50% da consumatori ed al 50% da membri dell'OPEC. In questo modo i paesi produttori avrebbero il 50% del controllo, ma anche il 50% dei rischi.
Ipotizzando una politica di prestiti e di investimenti valida da parte di queste istituzioni, i paesi produttori potrebbero trovarvi un riparo per i loro redditi per l'epoca in cui le loro riserve cominceranno ad estinguer. . .4.si. Ball si è infine pronunciato in favore di una qualche indicizzazione dei prezzi del petrolio.
Alle varie idee sul tappeto per risolvere il problema del riciclaggio converrebbe ovviamente aggiungere quella avanzata dal Dottor Carli di un'operazione triangolare, in cui i capitali provenissero dai paesi produttori, i beni, i servizi e la tecnologia provenissero dai paesi consumatori industrializzati, e l'eccedenza inassorbibile di tali beni e servizi da parte dei paesi produttori fosse diretta verso i paesi sottosviluppati non produttori, dei quali, tramite questo Piano Marshall nuovo stile, verrebbe conservata sul medio periodo la natura di mercati di sbocco importanti e per i paesi di vecchia industrializzazione , e per quelli che si stanno industrializzando grazie alle risorse di cui attualmente dispongono.
— 2 —
Premesso che il Comitato Esecutivo dovrebbe occuparsi soprattutto di riciclaggio, figureranno all'Ordine del Giorno, a quanto sembra, due documenti, l'uno sui rapporti Nord-Sud, l'altro sull'energia, i quali rappresentano. . . 5. le messe a punto dei documenti sugli stessi temi esaminati dal Comitato Esecutivo alla sua riunione del Giugno scorso.
A quanto risulta, il problema dell'aiuto straordinario ai paesi sottosviluppati non produttori è tutt'ora oggetto di studio nelle sue varie formule: fondo di tre miliardi di dollari da sottoscriversi per metà dai paesi industrializzati e per metà dai paesi dell'OPEC, Piano Cheysson, il quale si ispira alle stesse considerazioni del Piano Carli, e maggior dotazione della "oil facility" del FMI.
— 3 —
Dovrebbero esservi indicazioni sulle politiche arti inflazionistiche nei paesi occidentali.
— 4 —
Dovrebbe esservi infine un rapporto sullo stato di avanzamento dei lavori per quanto concerne il rapporto sugli oceani, il rinnovamento del sistema internazionale e "la crisi della democrazia nel mondo odierno".
. . . 6.Ho colto l'occasione per chiedere a Kohnstamm a che se ne stavano i versamenti dei contributi da parte degli altri membri europei della Tripartita, ed egli mi ha detto che tutto sta procedendo regolarmente.
Possiamo quindi procedere, per quanto ci concerne, al versamento della quota per la quale ci eravamo impegnati per l'esercizio '74-'75 (FB 430.000).
— 5 —
Ricordo ad ogni buon fine che la designazione di un Presidente Europeo è stata rinviata, in quanto Kohnstamm può continuare a fungere da Presidente Europeo ancora per alcuni mesi.
— 6 —
Segnalo infine che verrà sollevata probabilmente a Washington la questione del luogo dove dovrà riunirsi il Comitato Esecutivo della Tripartita nell'autunno del '75: è stata proposta Venezia.
P.S.
Ritengo utile allegare il testo del comunicato alla Stampa e quello del rapporto congiunto sui lavori della prima conferenza fra industriali europei e rappresentanti dell'UNICE e industriali americani facenti capo alla U.S. Chamber of Cormmerce, NAM, Conference Board, ecc., tenutasi a Bruxelles il 30-31 Ottobre scorso.
Attiro l'attenzione su due punti, i quali hanno fatto oggetto di discussioni abbastanza vivaci (oltre alle proposte di G. Ball già ricordate).
La prima è quella dell'accesso alle materie prime. Dalla presentazione di questo punto fatta dagli Americani risultava che ogni paese dovesse in primo luogo pensare alle proprie esigenze nazionali, e riservare l'eccedenza per un'equa distribuzione fra i consumatori importatori netti. Su intervento italiano è stato convenuto che si sarebbero definite le " regole del gioco " relative a questo accesso alle materie prime: senza dimenticare prodotti sernilavorati come fertilizzanti, o addirittura derrate alimentari come grano e soya, la cui disponibilità sul mercato mondia. . .8.le è una condizione essenziale per il mantenimento di un sistema economico internazionale aperto.
Il secondo punto è quello che concerne la libertà degli investimenti internazionali. Sono state registrate infatti durante la Conferenza opinioni secondo cui modalità di riciclaggio consistenti in prese di partecipazione da parte di paesi produttori in presenza di paesi consumatori potrebbero al limite creare reazioni di natura politica. Donde il richiamo nel comunicato alla "sovranità degli stati".