Riunione del Comitato esecutivo della Commissione Trilaterale. Washington, .
La riunione ha confermato l'efficienza e l'influenza della componente americana della Commissione, largamente rappresentativa di forze politiche, imprenditoriali e sindacali, e coadiuvata da brillanti studiosi. Frequente la critica all'attuale politica estera americana, che nella relazione tenuta da George Ball ha preso la forma di una requisitoria. In margine alle riunioni del Comitato esecutivo si sono avuti diversi incontri di alto livello, in particolare con Kissinger (presenti vari membri del congresso, come il sen.Senatore Javits, e del Dipartimento di Stato come Sonnenfeldt), con il neo-vicepresidente Nelson Rockefeller (presenti il "Secretary for Interior" Morton, persona di rilievo, il presidente della Banca mondiale McNamara, il "Secretary of Commerce" F. Dent e l'assistente del Presidente per gli affari economici W. Seidmann) e infine con il presidente Ford.
Dal complesso di questi incontri risultano confermate alcune impressioni quali: la carenza di leadership, in particolare nella persona del Presidente; la predominante preoccupazione per i problemi interni, in particolare per quanto riguarda l'economia, dove non sembra essersi trovato un piano di azione fra la Scilla della recessione e il Cariddi dell'inflazione; l'assenza di un ponte fra una politica estera poco cosciente dei problemi economici e una politica economica senza prospettive internazionali. Un ruolo non di solo ricambio per il vice-presidente sembra molto probabile.
Tema dominante della riunione è stata la ricerca di una soluzione del problema del "recycling" che, tenendo conto della necessità di una so2.lidarietà fra i paesi consumatori soprattutto per far fronte al breve termine e ad eventuali situazioni di crisi, preveda tuttavia non un confronto ma una cooperazione con i paesi produttori e tenga conto delle esigenze dei paesi più poveri sia in termini di aiuto, sia in termini di sbocco commerciale, in riflesso al pauroso squilibrio delle bilance. Tenuto conto di alcuni legami informali sia con il governo americano (già influenzato dalla precedente visita del Cancelliere Schmidt) sia con il governo francese, la Commissione Trilaterale ha avuto una certa influenza nel favorire il successivo compromesso della Martinica.
Altro elemento che ha avuto largo rilievo nel dibattito è stata la prospettiva di un conflitto in Medio Oriente. Questa prospettiva è stata considerata, al di là degli auspici e degli impegni per scongiurarlo, sia dalla componente americana che ha messo in rilievo la esigenza che il problema sia risolto con il dialogo dei produttori e insieme con il negoziato con l'Unione Sovietica (prevalente quest'ultimo aspetto nell'intervento del Segretario di Stato), sia dalle componenti europea e giapponese particolarmente preoccupate dalla passibilità di essere poste sotto pressioni contrarie dagli Stati Uniti e dai paesi arabi. Notata l'insistenza dei tedeschi affinché si metta a punto un "emergency plan". La ricerca di un sistema di garanzie che coinvolga oltre alle superpotenze anche l'Europa e il Giappone sembra essere all'attento studio dei governi.
Nelle varie riunioni è stato ripetutamente affrontato il problema dell'inflazione, ritenuto da studiosi americani (per es. R. Cooper) più grave di quello della scarsità delle risorse e solo in parte determinato dall'alto costo dell'energia. E'È stata messa in rilievo da studiosi europei (A. Shonfield) una certa "aggressività" dei paesi a basso tasso di inflazione (Usa e RftRepubblica Federale Tedesca) e il rischio che questo 3. porti a una "polarizzazione" rispetto ai paesi a economie più deboli. La preoccupazione dominante fra i membri della Commissione è sembrata essere quella di evitare una fase recessiva. Però, almeno per ora, non sembra essere questo l'orientamento prevalente del governo americano.
Più vivace che nelle riunioni precedenti la partecipazione dei delegati giapponesi (assente questa volta Myasawa, in quei giorni nominato ministro degli esteri del governo di TokioTokyo), più apertamente del solito divisi fra una posizione fondamentalmente sussidiaria di quella americana e scettica sul tema di nuove istituzioni con rilevante partecipazione dei paesi produttori (v. per es. l'intervento dell'ambasciatore Ushiba) e una posizione più autonoma, per un ruolo più attivo del Giappone sulla scena internazionale e per un maggiore legame con gli europei (si noti che alla prossima riunione di TokioTokyo è in programma un incontro bilaterale euro-giapponese). Gli interventi giapponesi hanno frequentemente riproposto la necessità di ottenere una riduzione del prezzo del petrolio.
Meno interessati gli americani e meno ottimisti gli europei sulla possibilità di ottenere una simile riduzione. Diversi interventi hanno messo in rilievo come sia più importante ottenere una certa stabilizzazione di tale prezzo che consenta una valutazione meno incerta negli investimenti nelle fonti alternative. Naturalmente lo sviluppo di queste è stato da molti auspicato con una particolare insistenza per la rivalutazione del carbone; rilevata invece nell'intervento del Segretario Morton (incaricato dal Presidente del piano per l'energia) una certa reticenza in materia di energia nucleare. Infine la Commissione ha auspicato una riduzione dei consumi nell'area "trilaterale" e mes 4. so in rilievo gli aspetti sociali e psicologici che questa riduzione dei consumi comporta.
La risoluzione finale riprende le conclusioni dei rapporti presentati a questa sessione e precisamente quello sull'energia, oggetto di larghi consensi, e quello sull'aiuto ai paesi in via di sviluppo. In merito al primo si nota in tale risoluzione la proposta di una nuova banca per il "fuel recycling" a gestione congiunta fra consumatori e produttori e al secondo quella di una nuova agenzia associata con la Banca mondiale, per attingere al mercato del petroldollaro 3 miliardi di dollari all'anno all'8% di interesse da devolvere ai paesi poveri a un interesse del 3% con intervento garante dei paesi industrializzati.
La Commissione trilaterale ha definito il suo programma fino al 1976 e ha anche sollecitato i componenti a riflettere sulla possibilità e opportunità di darle un seguito. Nel quadro del programma sono stati decisi alcuni nuovi rapporti di lavoro oltre a quelli già in preparazione e precisamente: su accesso a rifornimenti e "regole di condotta"; sulle istituzioni internazionali necessarie; sulle procedure di consultazione politica richieste; sul coinvolgimento degli stati comunisti nella risposta ai problemi globali. Resta opzionale uno studio sulla proliferazione nucleare e sulle conseguenze di un largo diffondersi dagli impieghi pacifici dell'energia atomica, mentre ha trovato una prima reazione favorevole la proposta di delegati italiani per uno studio sulla tecnologia e la società industriale.
La Commissione ha confermato la propria decisione a riunirsi con tutti i componenti e non solo al livello del Comitato esecutivo in occa 5. sione del prossimo incontro di in Giappone. La riunione successiva nell' si terrà in Europa e si è deciso di invitare a un incontro anche alcuni esponenti di paesi produttori di petrolio. Non è stato ancora deciso in quale paese questa riuonione sarà tenuta.
Cesare Merlini
(anche a nome di Umberto Colombo)