Il problema dei trasporti milanesi, pubblici e privati, è essenzialmente problema di efficienza, cioè soprattutto di tempo degli spostamenti, e problema di costo per realizzarli; ma l'uno e l'altro di questi due aspetti si riconducono in misura determinante ad un problema di spazio: di squilibrio,cioè, tra lo spazio richiesto e lo spazio disponibile per lo scorrimento dei mezzi di locomozione.
La diffusione della motorizzazione privata, invero, ha potenzialmente allargato il grado di libertà dei singoli, ma ha posto in crisi quelle direttrici di traffico che non hanno potuto adeguare le proprie sedi viarie all'aumentato numero di veicoli, ed ha provocato crisi non minore a ques trasporti pubblici che si sono trovati a coabitare coni privati, in condizioni di congestione talvolta drammatica.
Dalla crisi della velocità commerciale di tutto il traffico, quindi anche di quello pubblico, alla crisi economica e finanziaria delle aziende di pubblico trasporto nelle grandi città, il passo è inevitabile, ove il prezzo di vendita del traspor to stesso voglia esser mantenuto entro livelli adeguati a condizioni di viabilità totalmente diversa da quelle attuali. (Non a caso il deficit delle due aziende che gestistoco i pubblici trasporti di Roma e suo Hinterland si stima supererà complessivamente nel 1964 i 41 miliardi).
Delle due l'una: o si pone il pubblico trasporto nella condizione di far muovere celermente i propri mezzi nella città, e allora : suoi costi dì gestione restano bassi, la sua concorrenzialità rispetto al mezzo privato resta notevole, il suo quilibrioequilibrio di bilancio resta possibile; ovvero lo si lascia coabitare con un traffico privato che ogni giorno autmenta, e allora i suoi costi saranno sempre più elevati, la sua velocità sempre minore, il suo deficit di mbilancio sempre più profondo.
La decisione di costruire la metropolitana è l'espressione della ovvie scelta del Comune di Milano per la prima delle due alternative, Ma ciò riguarda, per ora, una sola direttrice di traffico. L'A. T. M. ritiene suo dovere riproporre il problema anche per le altre direttrici di trasporti pubblici tuttora in superficie, alle quali diventa urgente garantire canali di esclusivo e rapido scorrimento.
- 2 -Altra ormai palese esigenza è quella di scaglionare nel tempo l'uso del suolo stradale, attenuando i fenomeni delle ore di punta che rappresentano un altro pesante elemento di squilibrio nel bilancio del pubblico trasporto, giacchè impongono all'esercente una altissima dotazione di mezzi impiegabili solo alcune ore della giornata, mentre gravano di costi generali, di personale per manutenzione, di deperimento tecnico, ecc. presso a poco come se fossero utilizzati a pieno ritmo.
Sulla base di questi presupposti il predetto studio propone un quadro organico di operazioni da condursi ad opera dell'Autorità Comunale e della A.T.M. al fine di:
- precostituire quelle scelte urbanistiche dalle quali anche i problemi dei trasporti traggano, nel lungo periodo, possibilità di più razionale soluzione; ciò, ovviamente, soprattutto per quanto attiene le zone di futura urbanizzazione;
- operare nella misura maggiore possibile la separazione delle sedi di scorrimento dei mezzi di trasporto pubblico e di quello privato, nelle direttrici di traffico più congestionate
;, garantendo adeguate possibilità di parcheggio e trasbordo dal mezzo individuale a quello collettivo, ove ciò sì renda necessario; - coordinare uno scaglionamento degli orari di lavoro(e di scuola) al fine di rendere meno incostante l'utilizzo del suolo stradale e del mezzo di pubblico trasporto;
- adeguare con nuovi mezzi, nuovi impianti e nuova struttura delle linee l'efficienza dell'A.T.M. alle sc
⯑rescenti necessità dei trasporti urbani ed interu-rbani; - attuare una politica tariffaria che favorisca il miglior uso dei nuovi impianti M.M., insieme con il riequilibrio, almeno, dei costi di esercizio del'l'intera rete.
Il documentp qui presentato procede dunque alla enunciazione, dapprima, dei principi di fondo cui l'A.T.M. ritiene dovrebbe ispirarsi il sistema di traspor-- 3 -ti dell'area metropolitana milanese. Successivamente vengono ricordati quei Programmi - aventi attinenza con il problema dei trasporti - che Enti pubblici in vario modo competenti nella materia hanno di recente formulato per i rispettivi ambiti di competenza.
Si passa quindi alla esposizione dì una ragionata serie di proposte A.T.M. per la rete interurbana e per quella urbana, cui segue l'indicazione dei fabbisogni finanziariax dell'Azienda nel prossimo quadriennio per realizzare quella parte di adempimenti che nel programma proposto, ad essa dovrebbero competere.
Infine si affronta il problema della dimensione regionale dei trasporti milanesi e della necessità di adeguare le stesse strutture organizzative e giuridiche dell'A.T.M. a problemi che sono qualitativamente e quantitativamente diversi da quelli nel cui contesto l'Azienda municipale aveva preso ⯑x vita.
Questa prospettazione del problema dei trasporti milanesi non vuole eludere l'aspetto meno felicemente noto dell'A. T. M. : cioè il suo deficit.
A modificare in radice le ragioni del suo formarsi, il presente documento indica diversi strumenti, molti dei quali già chiaramente enunciati anche nel"Documento di studio sulla situazione tecnica economica e finanziaria dell'A. T. M." del 25 luglio 1962.
In particolare viene proposto:
- un diverso asse
⯑xtto della viabilità; - una diversa organizzazione oraria degli spostamenti;
- una più attenta considerazione del pubblico trasporto delle scelte urbanistiche;
- una diversa struttura tariffaria ;
- una diversa struttura delle linee ed impiego dei mezzi.
Ovviamente su tutti questi problemi l'A.T.M. ha solo il potere di formulare proposte, giacchè le scelte in materia competono ad Enti diversi, tra cui gx principalmente lo stesso Comune di Milano.
Il presente documento non fa invece cenno della riorganizzazione in atto all'interno dei singoli Sersvizi dell'Azienda, poichè su tali aspetti si era ampiamente diffuso, in via programmatitva, il già citato "Documento di studio" del 25/7/1962: mentre sulle successive realizzazioni ha dato ampie notizie la rRelazione dellaC. A. al Bilancio Preventivo A.T.M. 1964.
Nelle pagine che qui seguono si è tuttavia ritenuto utile fornire in Appendice un quadro della produttivaità tecnica ed economica dell'A.T.M. , valutata con molteplicità di indici e di parametri. Ciò nell'intendto di fornire elementi per una valutazione serena dell'efficienza aziendale, la quale nel deficit di bilancio risulta completamentexxxxxxxxxxxxx deformata da condizionamenti esterni (di traffico congestionato, di tariffe sotto⯑xcotsto, di servizi sociali preferenziali, ecc.) che dalla efficienza aziendale devono essere nettamente distinti.